Il Convento di S. Domenico deve il suo nome all'omonima località in cui è ubicato, una frazione del comune fiesolano a mezza strada fra Firenze e Fiesole. Il Convento nacque nel 1405-1406 come cenobio di riforma per volere di Giovanni Dominici e del vescovo fiesolano Jacopo Altoviti, entrambi frati di S. Maria Novella.
Il complesso religioso, conosciuto anche come "Conventino", per sottolinearne le ridotte dimensioni rispetto al Convento di Santa Maria Novella (di cui era diretta discendente), fu terminato nel 1435 e divenne perciò il secondo convento domenicano dell'area fiorentina, prima del Convento di San Marco di Firenze. Fu un importante centro culturale e di insegnamento per giovani frati, vi furono istituiti anche studi che rilasciavano il titolo di lettorato.
Il Convento San Domenico è riconosciuto come capolavoro della fine del Medioevo e l'inizio dello splendido Umanesimo fiorentino, è noto per aver ospitato il frate Antonino Pierozzi, (futuro arcivescovo di Firenze poi proclamato santo), Vittorio Ricci Prefetto Apostolico di Formosa e Cina meridionale (che rivelò all'occidente la scoperta del continente australiano) ed il pittore Giovanni da Fiesole detto il Beato Angelico. Di lui sappiamo che nel 1420 dipinse sull'archetto d'entrata della piccola chiesa, la Madonna della Benedizione (i cui restauri del 1960 hanno restituito la sinopia), due affreschi (una grande Crocifissione si trova oggi al Museo dell''Ermitage di SanPietroburgo), il "Trittico," detto anche "Pala di S.Domenico di Fiesole" ed altre due tavole disperse nell'epoca delle soppressioni napoleoniche ed oggi conservate nei musei del Louvre a Parigi e nel museo nazionale del Prado di Madrid.
La storia di San Domenico prosegue con la costruzione della Chiesa nella prima metà del 400 e con lavori di ampliamento sul lato del chiostro rivolto verso Firenze, che grazie alla famiglia Salviati che ne sostenne la spesa, permisero la costruzione all'inizio del XV secolo di un nuovo fabbricato, in cui sarà collocata la Biblioteca.
Nel 1588, grazie alla donazione del genovese Jeronimo Brignole a seguito della decisione di diventare frate, fu eretto il Noviziato Nuovo, distribuito su 3 piani (oggi sede di una sezione dell'Istituto Universitario Europeo). Nel 1635, su progetto di Matteo Nigetti, fu costruito il campanile ed il porticato.
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